Una storia di famiglia

Ogni angolo dell’hotel Evaldo ad Arabba nelle Dolomiti racconta una storia fatta di passione, impegno e amore per l’ospitalità.
Tutto ha inizio tanti anni fa, ad Arabba, sui resti di un vecchio mulino appartenuto a Vito Lezuo, uomo di montagna nato nel 1914. Da giovane Vito d’estate lavora negli alberghi della zona, d’inverno è maestro di sci. Ma sogna qualcosa di suo, un luogo dove accogliere chi arriva in montagna in cerca di bellezza e quiete.
Negli anni ’50, decide di ristrutturare il mulino di famiglia per trasformarlo in una piccola pensione. Con il sostegno della moglie Maria, e grazie al suo spirito intraprendente, nel 1957 nasce la Pensione Evaldo.

Con l’arrivo del figlio Evaldo, la famiglia Lezuo si allarga. E, nel tempo, la pensione cresce, insieme all’affetto degli ospiti. Le stanze si moltiplicano, gli spazi si rinnovano, ma lo spirito resta sempre lo stesso: quello di chi accoglie con il cuore.
Divenuto grande, anche Evaldo, insieme alla moglie Stefania, sceglie di portare avanti con dedizione questa tradizione, trasmettendola al figlio Michael, che si forma nel mondo del turismo con studi in Italia e in Germania.

Nel 2001 arriva una nuova importante trasformazione: l’albergo si amplia con l’aggiunta di nuove camere e un raffinato centro benessere con piscina e reparto saune.

Nel 2004 Michael sposa Cristina, arrivata per lavoro come segretaria all’Hotel Evaldo nel dicembre 1993. Dalla loro unione nascono Aurora e Chiara.

Purtroppo, nel 2017, dopo breve malattia, Stefania viene a mancare. Ma grazie al suo esempio e ai suoi preziosi insegnamenti, Michael e Cristina, con il supporto di Evaldo, continuano a gestire l’hotel Evaldo con lo stesso spirito di sempre: accolgono gli ospiti con il calore e la cura di chi ha fatto dell’ospitalità una vera vocazione.

Attualmente ( 2025 ), mentre Aurora e Chiara sono ancora impegnate negli studi, è in corso un’altra importante ristrutturazione: il recupero del sottotetto con l’aggiunta di ulteriori camere.